Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Sbarcare a Capri nel 2024 costerà di più, l’isola prova a frenare l’overtourism, “troppe presenze, il sistema in netta difficoltà, le conseguenze le pagano i residenti”. Dall’avvio della stagione turistica 2024 per ogni passeggero che mette piede sulla terra dei Faraglioni saranno cinque gli euro da destinare al contributo di scopo, la cosiddetta tassa di sbarco. I comuni di Capri e Anacapri, infatti, con due delibere “gemelle” proposte rispettivamente dall’assessore al bilancio Salvatore Ciuccio e dal vicesindaco Franco Cerrotta, hanno avviato l’iter per raddoppiare l’obolo necessario a raggiungere l’isola azzurra, portandolo dagli attuali due e cinquanta ai futuri cinque euro. “E’ questo un primo passo che va nella direzione del cosiddetto filtro degli approdi – ha spiegato il vicesindaco di Anacapri Franco Cerrotta – i numeri infatti si rivelano spesso difficili da gestire con conseguenti disagi diffusi, dal porto alla funicolare, nella fruizione del nostro territorio”. La nuova “tariffa” dovrebbe entrare in vigore dal prossimo primo aprile e fino al 31 ottobre. “Con due milioni di sbarchi nel corso dell’ultima stagione estiva, il sistema Capri è andato in netta difficoltà, e ne hanno pagato le conseguenze anche e soprattutto i residenti – dice Teodorico Boniello, delegato per l’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori – l’incremento della tassa di sbarco può aiutare a gestire servizi essenziali, come quello della nettezza urbana: il carico della raccolta rifiuti, d’estate, rischia di riversarsi principalmente sui capresi. A chi sostiene che potrebbe costare troppo arrivare sull’isola – ha aggiunto il responsabile isolano dell’Unione Consumatori – dico che le compagnie marittime potrebbero lasciare i prezzi invariati, assottigliando il margine di profitto”.