Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – “La missione culturale dell’isola di Capri nel ritorno alla bellezza”. Capri osservatorio del mondo e snodo culturale è l’intervento di Raffaele Vacca, deus ex machina del “Premio Capri S.Michele”. Il vertice mondiale dei giorni scorsi ha ricordato come da Capri, “dal 26 al 37 d.C., Tiberio governò il vastissimo e potentissimo Impero di Roma, ed ha ricordato che da qui si può ben osservare, descrivere e valutare il mondo.
La riunione si è svolta in gran parte presso l’Hotel Quisisana dove, dopo l’inaugurazione avvenuta nella serata del giorno precedente nei Giardini di Augusto, il 10 luglio 1922 si svolse il Primo Convegno Italiano del Paesaggio, che ebbe tra i suoi temi fondamentali la Bellezza in generale e quella di Capri in particolare – ha osservato ancora Raffaele Vacca – Nello stesso albergo, nel settembre 1948, si svolse la Riunione dei Delegati degli Enti Radiofonici Europei, che portò alla fondazione del Premio Italia, attuale Prix Italia. Questa riunione era stata organizzata a Roma. Il Convegno del Paesaggio era stato invece organizzato a Capri dallo stesso Comune del quale era sindaco Edwin Cerio. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi (per restare a questo periodo), l’isola di Capri è stata sede di osservazioni astronomiche, e di Convegni e Congressi di ogni genere. Ed è stato luogo di soggiorno di letterati, scienziati, artisti, politici, ecclesiastici”. Ed è questa la missione culturale dell’isola azzurra, dunque, come nell’approfondimento sulla tematica affrontato dal presidente dell’Associazione di Varia Umanità. “Sviluppare una cultura che osservi, descrivi, valuti la situazione esistente nella consapevolezza del passato – spiega Raffaele Vacca – è compito di tutti gli uomini di buona volontà, ed a Capri, come fu auspicato già nel 1967, di Capresi giovani d’età e giovani di spirito. Logicamente, in collaborazione con non capresi, secondo il metodo che si ebbe in occasione della scoperta della Grotta Azzurra, che fu l’attuazione d’un progetto a lungo pensato da un caprese, e da lui realizzato con la fondamentale collaborazione di un altro caprese, e di due giovani tedeschi”.