Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
Un’ estate rovente come questa del 2020 sarà difficile da dimenticare per l’ isola azzurra. Gli effetti della pandemia, con una coda di una crisi economica inaspettata, si riverberano anche sulle attività da sempre floride, come quelle delle gite in barca intorno all’ isola e soprattutto con destinazione Grotta Azzurra. Il numero dei turisti decisamente calato – una presenza più fitta si registra solo nei weekend – fa sì che l’ attenzione di chi con i turisti ci lavora si innalzi notevolmente. E così fenomeni che nei tempi d’ oro venivano tollerati, adesso diventano motivo di forte tensione. Ieri il presidente della cooperativa dei motoscafisti di Capri Giuseppe Maggipinto ha inviato ai sindaci di Capri e Anacapri, a polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, fino al prefetto e al ministro dell’ Interno un esposto in cui denuncia la «caccia al turista» che viene effettuata in particolare a Marina Grande.
LE ASSUNZIONI «Siamo stati costretti a presentare un esposto – dice Maggipinto – perché la misura era colma, l’ area del porto è diventata terra di nessuno, chiunque importuna i turisti che passano per offrirgli un giro in barca. Mi risulta che tre società hanno assunto almeno quattro persone che durante il giorno hanno come unico compito quello di procacciare turisti per vendergli queste escursioni». E non solo: «Al danno e alla beffa sommano anche la truffa – ha scritto il presidente della coop nell’ esposto – perché ai malcapitati turisti, in più occasioni, mostrano le nostre barche, salvo poi indirizzarli alla loro biglietteria».
Maggipinto, che da 9 anni ricopre la carica di presidente e da 30 anni lavora come motoscafista sulle grandi lance che portano i turisti alla Grotta Azzurra o nei tour dell’ isola via mare, chiede con forza l’ applicazione dell’ ordinanza contro la «petulanza» e la pubblicità ambulante, in vigore a Capri dal 2016 quando l’ allora sindaco Gianni De Martino stabilì anche una pesante sanzione da 300 euro.
«Troppo facile – dice – fare multe ai motorini per divieto di sosta, mentre su questo arrembaggio ai turisti si fa finta di niente». E così nel mirino finisce anche la Polizia municipale: sottolineando «la buona volontà e la celerità del Comune di Capri ad allestire a Marina Grande il nuovo presidio», il motoscafista nell’ esposto dice anche che «dobbiamo rimarcare il fatto che a più un mese dalla sua apertura mai nessun vigile urbano si sia trattenuto al suo interno per svolgere una qualsiasi attività amministrativa».
L’ ASSEDIO Peraltro «il fenomeno non è solo a Marina Grande: un’ altra prassi che sfugge ad ogni controllo giuridico e fiscale è la vendita dei biglietti del giro dell’ isola che avviene per conto delle società capresi sia al porto di Sorrento che su alcuni aliscafi sulle tratte di linea Napoli-Capri, Sorrento-Capri ed Ischia-Capri». Insomma turisti e vacanzieri arriverebbero a Capri già con in mano il biglietto di altre società, che in questo modo però farebbero alla coop una concorrenza sleale. «Bisogna far rispettare l’ ordinanza contro la petulanza, il volantinaggio e l’ offerta di beni e servizi – conclude l’ appello di Maggipinto – un modo di fare che a Capri è vietata proprio dall’ ordinanza municipale».