Fonte. napolitoday.it
Cotinua il successo di Giuseppe Scicchitano, il noto ristoratore di via Foria. Il “principe del mare” sta facendo registrare numeri record con il suo primo libro “O’ sapore d’o mare”, edito da Cairo. Poco più di 170 pagine nelle quali Scicchitano racconta la sua storia, i primi passi nella ristorazione e “concede” qualche segreto legato ai suoi piatti di pesce, mai banali seppur rispettosi della tradizione partenopea. Il giovane ristoratore – da un milione di follower – ha saputo prendere in mano la professione tramandata dalla sua famiglia mamma Assunta, ovvero A figlia d”o Marenaro, papà Nunzio e, prima ancora, nonno Raffaele con grande impegno, inventiva ed esuberanza, realizzando ricette fuori dagli schemi. Dopo essersi fatto le ossa nello storico ristorante dei genitori, ha deciso di inaugurare un locale tutto suo dove esprimere la sua idea di cucina. “Essere ‘figlio di’ è un’arma a doppio taglio” “Il titolo del libro è in napoletano perché Napoli mi ha cresciuto. Ho voluto raccontare la mia storia. Sono la terza generazione di ristoratori della mia famiglia e non è stato facile come sembra. Essere ‘figlio di’ è un’arma a doppio taglio. Se cadi dopo essere partito da zero è meno doloroso rispetto a quando cadi da un livello più alto. Su di te ci sono tante aspettative. Io ho fatto tutta la gavetta e mi sono sempre messo in discussione. Essere ‘figlio di’ non è una scvorciatoia, ma ti da più responsabilità: devi sempre fare meglio di chi ti ha preceduto”, ha spiegato il 33enne a NapoliToday. Scicchitano ha spiegato che il suo “modello”, il suo “idolo”, è papà Nunzio. “Mi ha sempre spronato. Ho voluto sempre imitarlo. Mi appassionava vederlo aprire i frutti di mare, ad esempio. Ma soprattutto mi ha sempre spinto ad imparare dagli errori. Ricordo che quando avevo 10 anni provai ad aprire un’ostrica ma mi feci male ad una mano. E mio padre mi disse: ‘Bravo, stai imparando’. Questa per me è stata una grande lezione”, ha raccontato. “Non chiamatemi chef” Il progetto “Scicchitano” fa registrare numeri record, con il locale che viene letteralmente “assaltato” ogni giorno, ad ogni turno, dai clienti. Ma ha un grande seguito anche sui social. “I social sono un mezzo per arrivare a più persone. Vogliamo mostrare, in un modo non banale, la qualità del prodotto e la sua trasformazione. Il nostro format ci sta dando gradissime soddisfazioni, ma per me – per la mia squadra – quello che conta è mostrare il vero. Sui social si può far vedere di tutto, ma alla fine conta l’esperienza che vive il cliente quando viene da noi. Se i clienti non sono soddisfatti il successo social lascia il tempo che trova”, dice il giovane ristoratore. Il nome “Scicchitano” ha preso il posto di “Innovative”, nato nel 2019. “Scicchitano è il mio cognome e mi rappresenta molto di più. In tanti più che il ‘locale’ riconoscevano il mio nome. Questo mi ha portato a riflettere sulla necessità di cambiare. Molti riconoscevano la mia ‘cucina’ anche se io non mi sento uno chef. Io sono un ristoratore e mi piace essere presente per coccolare i clienti. Mi piace avere il controllo di tutti i ‘reparti’ e quando c’è bisogno aiutare i ragazzi della mia grande squadra che ogni giorno lavorano con passione”, ha detto. “Punto a Capri. Sono pronto per la tv” Il successo di Scicchitano presto lo porterà anbche in tv? “Qualche chiacchierata c’è stata. Con mia mamma valuteremo qualche approccio, così come con Vincenzo Capuano che è un collega e un fratello. Ma per ora non posso svelare nulla”, dice Giuseppe che parla anche dei suoi prossimi obiettivi. “Io non credo nei sogni. Io credo negli obiettivi. I sogni mi danno sempre l’idea di qualcosa di difficile da realizzare. Gli obiettivi, invece, si conquistano con il duro lavoro. A tal proposito, insieme ad un gruppo di imprenditori, abbiamo l’obiettivo di poter espandere il brand ‘Scicchitano’. Stiamo valuitando – ad esempio – Capri, ma anche l’alta Italia e l’Estero”, ha svelato. Infine, un passaggio sui piatti ai quali è più affezionato. “Il piatto che sicuramente ha segnato la mia esperienza da ristoratore è lo spaghetto al cioccolato. Si chiama ‘Come una cheescake’ ed è uno spaghetto con una base di fresella sbriciolata, ricotta in salvietta, burro, cioccolato fondente al 75%, tartare di gambero e una foglia d’oro. Sui social è un piatto che ha fatto molto discutere, ma è anche quello più richiesto. Un altro piatto al quale sono legato è il ‘Gambero alla chitarra’ fatto con spaghetti alla chitarra, tartare di gambero nel suo ristretto. Il tutto, poi, viene flambato poco prima di essere servito”.