Capri –
Il caso Capilupi e il guasto alla tac sbarcano a Napoli e dalla sede provinciale del sindacato dell’Ugl Sanità parte una durissima nota, firmata dal segretario provinciale Francesco Patrociello e dal suo vice Ciro Varriale. E’ lungo l’elenco di disfunzioni e disservizi all’ospedale di Capri che da tempo vengono segnalati dalla segreteria provinciale dell’Ugl Sanità che stigmatizza, nel documento, il comportamento dei responsabili. “L’utilizzo della tac – spiegano i due sindacalisti – anche con le limitazioni ai soli esami senza mezzo di contrasto risulta indispensabile per la salute pubblica, in quanto effettua una vera e propria azione di filtro rispetto ai trasferimenti dei pazienti ricoverati dal nosocomio isolano alla terraferma”. Ormai sono già due le settimane di stop della struttura che necessita della sostituzione del tubo catodico del costo di alcune migliaia di euro, che comporta un lunghissimo di tempo per il suo ripristino. “La motivazione della mancanza di risorse economiche – scrivono i due segretari provinciali – per far fronte alla sostituzione contraddice palesemente la realtà, se si considera che recentemente questa organizzazione sindacale ha denunciato lo sperpero di denaro nell’erogazione di ore di lavoro straordinario fino a 180 ore mensili, impegnando dal 2008 ad oggi diverse centinaia di migliaia di euro”. Non è la prima volta che i due sindacalisti provinciali intervengono sul funzionamento dell’ospedale di Capri. Lo scorso 13 dicembre infatti avevano già portato la loro protesta all’attenzione dei vertici dell’Asl Napoli 1 Centro chiedendo un incontro. Già in quella occasione l’Ugl aveva posto l’attenzione “sull’eccessivo numero di ore di straordinario erogate al personale non giustificato dai volumi prestazionali in rapporto al numero di unità in servizio, sulle condizioni strutturali del presidio, sui costi abnormi ed incontrollati sostenuti e non finalizzati alla qualità dell’offerta dei servizi, sulle carenze dell’assistenza territoriale”. L’Ugl Sanità aveva sollecitato una soluzione “per assicurare alla comunità caprese servizi adeguati alle necessità reali e rimodulare le attività del presidio che siano in linea coerente con la spesa e la qualità dell’assistenza”. Oltre alla protesta del sindacato da Napoli, si segnala anche una nota firmata dai sindaci di Capri ed Anacapri Ciro Lembo e Franco Cerrotta che è stata indirizzata al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, al consigliere per la sanità della Campania Raffaele Calabrò e al direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ernesto Esposito. Nella nota, Lembo e Cerrotta chiedono di “procedere con urgenza alla riparazione della tac, un’apparecchiatura indispensabile in caso di diagnosi urgenti per traumi e incidenti accaduti sul territorio”. In caso di impossibilità di procedere alla riparazione o alla sostituzione del pezzo che ha mandato fuori uso l’apparecchiatura causando gravi rischi per la salute pubblica, i due primi cittadini considerato che si tratta di un apparecchio ormai obsoleto chiedono o l’acquisto di una nuova tac “di moderna generazione per garantire tempestività e sicurezza di diagnostica sia alla popolazione residente che ai turisti e agli ospiti dell’isola”.