Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Il “modello Venezia” funziona, potrebbe essere la soluzione anche per Capri. Il primo bilancio che arriva dalla laguna dopo l’istituzione del contributo d’accesso ma soprattutto del “bollino nero” per arginare caos e overtourism porta ad una necessaria e urgente riflessione anche all’ombra dei Faraglioni. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, già “incoronato” come più amato e apprezzato primo cittadino d’Italia, ha spiegato nelle scorse ore che il sistema di contenimento dei flussi turistici nella località veneta funziona e ha fatto registrare “meno caos nei giorni di bollino nero – ha detto – i risultati dobbiamo misurarli sui numeri, non abbiamo una serie storica precedente ma ho l’impressione che cinque-diecimila persone le abbiamo tolte rispetto ai picchi che ci aspettavamo. Avere invertito un trend è ‘tanta roba’”. E se anche il vicepresidente del consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani ha benedetto il modello Venezia sottolineando che “quando si entra in una città come Venezia dove ci sono centinaia di migliaia di turisti che vogliono visitarla – ha commentato Antonio Tajani – bisogna dare delle regole perché altrimenti si rischia di danneggiare un patrimonio che è mondiale e non soltanto di questa regione e di questo Paese”, è giunto il momento secondo quanto sottolineano gli operatori del settore di studiare, anche sullo scoglio caro all’imperatore Tiberio e sulle altre isole del golfo e località turistiche di ridotte dimensioni, un sistema analogo. Ad essere al centro la questione del cosiddetto “bollino nero” che a Capri, è legato essenzialmente ai giorni, ma ancor di più alle fasce orarie. In più per Capri e altre località campane, sempre adottando il “modello Venezia”, si potrebbe potenziare il discorso dell’incentivo alla bassa stagione.