Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Il “caso Roccaraso” da esportare per l’overtourism di Capri. “L’ordinanza contingibile e urgente recentemente adottata dal sindaco di Roccaraso offre interessanti spunti di riflessione sulla gestione dei flussi turistici di massa”. A farlo notare è l’associazione “Capri in Europa” con il presidente Gaetano Simeoli che dalla sua “Voce di Capri” ha messo in evidenza come il caso Roccaraso possa essere applicato anche in altri contesti territoriali caratterizzati da sovraffollamento turistico. “Il modello Roccaraso per la gestione dell’overtourism – ha detto Gaetano Simeoli – solleva l’interessante questione della sua potenziale applicabilità ad altre realtà turistiche soggette a problematiche simili, come l’isola di Capri nei periodi di massima affluenza. La questione è particolarmente rilevante quando i servizi a terra risultano completamente congestionati. Dal punto di vista giuridico, la possibilità di adottare misure di contingentamento degli sbarchi turistici trova fondamento in precise disposizioni normative. Per essere legittime, le misure di contingentamento devono rispettare alcuni requisiti fondamentali come la sussistenza di una situazione di effettiva emergenza non gestibile con strumenti ordinari, documentata attraverso un’adeguata istruttoria tecnica. Nel caso di Capri, questo potrebbe tradursi in una valutazione della capacità di carico dell’isola in termini di servizi essenziali, trasporti e sicurezza. L’esperienza di Roccaraso suggerisce alcuni elementi operativi che potrebbero essere utilmente replicati nel contesto insulare – ha aggiunto Gaetano Simeoli nella sua veste anche di avvocato dalla sua Voce di Capri traendo spunto da quanto accaduto a Roccaraso nei giorni scorsi – l’implementazione di un sistema di prenotazione digitale per gestire gli accessi in modo ordinato e trasparente, la definizione di soglie massime giornaliere di visitatori basate sulla effettiva capacità di accoglienza del territorio, il coordinamento preventivo con tutti gli stakeholder attraverso tavoli tecnici, come avvenuto nel caso di Roccaraso con il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Un modello Roccaraso, dunque, ma in versione caprese. “L’applicazione di questo modello a Capri richiederebbe alcuni adattamenti specifici – fa notare infatti Gaetano Simeoli – in particolare, sarebbe necessario sviluppare un sistema di monitoraggio in tempo reale della presenza turistica sull’isola, prevedere meccanismi di coordinamento con le compagnie di navigazione per la gestione delle prenotazioni e degli sbarchi, definire criteri oggettivi per stabilire le soglie di accesso”.