Fonte: Roma
di ROSARIO RUGGIERO
Deliziosa mostra, a Napoli, presso il monumentale Chiostro di Santa Chiara. In esposizione, nei locali della biblioteca messi gentilmente a disposizione dalla signora Fulvia Serpico, lì funzionario, letterine natalizie, incisioni sacre, litografie dei secoli scorsi, santini, anche realizzati a mano, e graziosissimi presepi in carta di tempi andati, magnificamente conservati ed offerti alla curiosità dei visitatori da Gianmaria Lembo, appassionato collezionista che con vivacità illustra la raccolta al pubblico, dando luogo ad uno spettacolo nello spettacolo. E scorrono storie, aneddoti e curiosità in un’ affascinante atmosfera d’altri tempi. «Sono ottanta pezzi circa, quelli qui riuniti – ci spiega con orgoglio – degli oltre duemila che compongono la sola sezione natalizia della mia collezione privata. In particolar modo, i presepi di carta nascono come presepi dei poveri che non potevano permettersi l’ acquisto delle consuete statuine, ma erano detti anche presepi dei naviganti giacché più idonei ad essere tenuti a bordo. Pieghevoli, bastava semplicemente aprirli per generare lo scenario della Natività. Circa questi singolari oggetti di devozione mi è poi caro ricordare la
disavventura di mio padre quando, nel lontano 1944, quattordicenne, sull’ isola di Capri, gliene fu commissionato uno per i militari americani, da esporre nel Grand Hotel Quisisana e, per una ingenuità nella collocazione delle candele che avrebbero fornito l’ illuminazione allo scenario, mancò poco all’
incendio dell’ intero albergo. Alcuni di questi presepi venivano anche opportunamente modificati con l’ introduzione di amorini, fungendo così da pegni d’ amore». Tra i pezzi che le sono più cari? «Sicuramente un cuore apribile, realizzato da una monaca, che invoca Gesù per la protezione notturna dei bambini che l’indossavano, ed una Madonna con Bambino, realizzata in legno secondo la preziosa modalità dell’ intarsio sorrentino». La mostra, che a tutt’ oggi conta già migliaia di visitatori, inaugurata il 4 dicembre scorso, resterà visibile fino al 6 gennaio prossimo, ogniqualvolta sarà possibile al pubblico accedere al chiostro.