Fonte: barbadillo
Poche isole al mondo hanno attratto l’immaginario umano come Capri. Isola superba, bellissima e scintillante, luogo dove le infinite bellezze hanno offerto suggestioni a scrittori, artisti, politici, uomini di ingegno, filosofi. Tutti hanno declinato in maniera differente il proprio amore per questo “Eden galleggiante” o “grande nave di pietra” capace di creare miraggi nella visione e nella coscienza dell’uomo. Insula beatorum: semplicemente un sogno capace di ispirare poeti, pittori, musicisti, scrittori in maniera per nulla convenzionale. Un ventaglio di emozioni e stimoli che ha sempre favorito inclinazioni segrete, svelandone altre, suggerendo svaghi immorali e proibiti. Luogo prediletto dai dandy, a partire dalla fine dell’Ottocento, questa isola delle sirene era un luogo eccentrico, dove la vita aveva ritmi tutti suoi, una sorta di territorio franco dove convivevano, in stridente contrapposizione, trasgressione e ricerca del piacere, in uno scenario popolato da ragazzini pervertiti e stupende fanciulle in fiore. E così si trovavano faccia a faccia gli abitanti dell’isola, veri barbari che vivevano al ritmo della natura aspra dell’isola e quindi non corrotti ancora dalla civiltà e tanto meno dalla modernità, e una “colonia di eccentrici cosmopoliti solitari che vivevano nel lusso sfrenato”.
Guido Andrea Pautasso, storico e studioso delle avanguardie artistiche e letterarie del Novecento, ha ricostruito, in un libro superbo, profondo e ben scritto, arricchito da belle immagini, la metafisica di Capri, la vita di un’isola attraverso il tempo, in particolare fra il 1909 e il 1959. Un documento importante che narra la vita sull’isola, con i differenti approcci e le differenti modalità di esistenza, fra dandy e futuristi, nazionalsocialisti e neopagani, omosessuali e ragazze pervertite, donne strane definite streghe e perfino Ufo. Dei tanti che passarono nell’isola animandone la vita ci furono – fra gli altri – il barone Jacques Fersen, la marchesa Luisa Casati Stampa, i futuristi F. T. Marinetti, Fortunato Depero e Gilbert Clavel, il dadaista Julius Evola e gli scrittori Italo Tavolato, Raffaele Castello e Alberto Moravia., Maksim Gorkij. Ma anche Galeazzo Ciano e sua moglie Edda, Umberto di Savoia e José Maria del Belgio, la principessa Mafalda e suo marito il principe Filippo d’Assia ma anche Hermann Goering, Axel Mnthe, Erwin Rommel, la regista Leni Refensthal e il giornalista e scrittore Curzio Malaparte. Un libro da leggere per comprendere bene i riverberi della coscienza, l’epifania del sacro in un’isola amata dai tempi di Tiberio. Arricchisce il libro un’ampia antologia di testi di Depero, Evola, Amendola, Marinetti, Scheffer, Cerio, Cappa Marinetti, Calcagno, Cangiullo, Marchi, Somenzi, Buzzi, Buccafusca, Tedeschi, Moravia.
Guido Andrea Pautasso, Capri proibita (1909-1959), Aspis ed., pagg. 372, foto e disegni nel testo e f.t.; euro 28,00.