Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Lunedì di grandi sbarchi, la linea Castellammare-Sorrento-Capri salta la fermata in penisola, intanto sull’isola si propone di vietare gli ombrelloni per recuperare spazi sulle spiagge pubbliche. Inizia con un esodo di buon mattino la fase due sull’isola azzurra ed il primo giorno, ancor più del lunedì della scorsa settimana, ha registrato un movimento, a dir poco sostenuto, con centinaia di passeggeri, pendolari e lavoratori soprattutto, che si sono riversati sull’isola azzurra con i primi collegamenti. Numeri che hanno costretto il primo aliscafo che aveva salpato da Castellammare di Stabia alla volta di Capri con fermata intermedia a Sorrento, a non effettuare la sosta in penisola per sopraggiunti limiti di stazza, almeno alla luce delle attuali limitazioni. Il naviglio ha quindi fatto rotta verso l’isola azzurra e soltanto successivamente, con una corsa fuori orario, si è diretto a Sorrento per recuperare i tanti pendolari che erano in attesa di partire per Capri e che hanno dovuto raggiungere in ritardo i loro posti di lavoro sull’isola. Disagi e lamentele con l’auspicio che da oggi la situazione ritorni alla normalità. Intanto, come annunciato, sono stati potenziati i collegamenti marittimi tra l’isola azzurra e la terraferma. Da ieri sono sette le corse in totale tra traghetti ed aliscafi sulla tratta Napoli-Capri ed altrettante per il viaggio in senso inverso. Tre aliscafi ogni giorno, invece, faranno la spola tra l’isola azzurra e la penisola sorrentina oltre alle partenze dei traghetti. L’aumento delle corse delle unità veloci sarà effettuato, però, soltanto nei giorni feriali, segno che si tratta per il momento di spostamenti soprattutto legati al pendolarismo, e molto meno di trasferte ad uso turistico. A proposito di turisti, intanto, i bagnanti capresi lanciano una proposta per la gestione delle spiagge pubbliche isolane. Al sindaco di Capri, agli assessori al ramo e a consiglieri di maggioranza e opposizione sono state inviate Proposte per una balneazione sicura sulle spiagge libere della nostra isola. Una missiva firmata dalla caprese Anita de Pascale, che insieme ad un gruppo di bagnanti e fruitori delle spiagge pubbliche capresi lancia suggerimenti per gestire l’estate delle restrizioni a mare tenendo in considerazione che «il motivo per cui chiediamo e vogliamo andare a mare è principalmente relativo alla salute. A Capri si legge nella lettera – ci sono moltissime persone che devono necessariamente nuotare per terapia: artrosi, interventi chirurgici, soggetti asmatici, osteoporosi e così via». Tra le proposte avanzate dai bagnanti capresi quella di evitare almeno per quest’estate le spiagge attrezzate. «Questa estate le spiagge libere non potranno essere più attrezzate, come avviene ormai da tantissimi anni». Tra le ipotesi anche quella di lasciare ai residenti l’uso delle spiagge pubbliche almeno nella fascia del mattino e consentire solo dopo le 13 «che possano arrivare i turisti dicono – tutti insieme non si può. Siamo consapevoli che sarà una estate difficile e sacrificata». Infine orario fisso per andare al mare. «Ogni cittadino che vorrà fare una nuotata sulle spiagge libere sceglierà una fascia oraria che dovrà rimanere quella per tutta la durata della stagione balneare questa la proposta – chi non potrà rispettarla perde automaticamente la possibilità di nuotare».