Anna Maria BonielloCapri. In piena estate, come Cortina durante la stagione sciistica, Capri entra nel mirino dei controlli per scovare gli evasori, proprietari di barche da sogno che per il fisco risultano essere poveri in canna. Ed è proprio l’isola azzurra, regina dei vip e del lusso, ad essere meta privilegiata sulla rotta dei grandi nababbi, magnati, finanzieri, imprenditori che ormeggiano in rada, alle banchine e nello scalo più blasonato dell’isola, il porto turistico che vanta nel suo palmares un portfolio di clienti di tutto rispetto. Tra questi anche qualche nostro connazionale che, pur potendosi permettere di navigare su barche lussuose superiori ai 20 metri, evade il fisco intestando l’imbarcazione a società di comodo compiacenti.Tra le migliaia di yacht e super motoscafi che d’estate affollano le baie di Marina Piccola, Marina Grande e Punta Carena, che invece appartengono a veri nababbi come Paul Allen, David Geffen, James Packer e la piccola flotta di Diego Della Valle che batte rigorosamente bandiera italiana, accanto a quelli delle famiglie reali del Qatar e dell’Arabia Saudita, veri giganti del mare che superano i cento metri, si nascondono anche i proprietari fasulli di yacht e imbarcazioni di dimensioni minori, che vanno dai 20 metri in poi. La Guardia di Finanza locale, la Dogana e la Guardia Costiera di Capri, per combattere l’evasione via mare, perlustrano costantemente, con motovedette, le acque intorno all’isola azzurra e non si contano i controlli durante il corso della stagione turistica che le forze dell’ordine attive in mare effettuano sia agli ormeggi sia in mare, e sia alle piccole imbarcazioni sia ai grandi yacht che arrivano a Capri, attraverso controlli incrociati per via telematica con le documentazioni di bordo e i dati che risultano nei database in possesso agli uffici tributari e alle Fiamme Gialle.